FAR FILÒ: 7 compagnie selezionate per un programma teatrale diffuso

7 compagnie venete selezionate per un programma teatrale diffuso in tutta la regione nell’ambito del progetto speciale “Coltivare Teatro”

Costa di Rovigo, 11 giugno 2025 – Riscoprire le radici rurali del teatro attraverso l’antica usanza del filò contadino, guardando allo stesso tempo a un futuro sostenibile come indicato dall’Agenda 2030. Sono sette le compagnie teatrali professionali venete vincitrici del bando Far Filò. Storie della terra e del cielo, una rassegna itinerante all’interno del più vasto progetto “Coltivare Teatro”, nata dalla collaborazione tra Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale, Arteven Circuito Multidisciplinare Regionale e Coldiretti Veneto con il sostegno della Regione del Veneto.

Le sette proposte artistiche selezionate, presentate questa mattina al Teatro Comunale V. Rossi di Costa di Rovigo, daranno vita a un programma teatrale diffuso che toccherà luoghi suggestivi in tutte le sette province del Veneto. Tra luglio e dicembre 2025, aziende agricole, corti, chiostri e parchi, saranno palcoscenici d’eccezioni per gli spettacoli dedicati a recuperare le “radici terragne” della cultura veneta attraverso quegli stessi luoghi in cui è nata l’idea di un teatro del popolo. Un progetto sul territorio e per il territorio che, recuperando il valore della narrazione orale, indaga temi d’attualità come la sostenibilità, il cambiamento climatico e la biodiversità.

Una commissione presieduta dal direttore artistico del CSS di Udine Fabrizio Arcuri e composta da Carlo Mangolini, responsabile dell’area sviluppo artistico del TSV-Teatro Nazionale e da Mattia Zorzetto di Arteven, ha individuato le compagnie Bam Bam Teatro, Teatro Moro, Zelda, Matricola Zero, La Piccionaia, Paola Brolati, Theama Teatro che con i loro progetti si sono distinte tra i candidati ora per l’approccio più contemporaneo con cui hanno saputo reinterpretare il tema della cultura rurale, ora per aver recuperato la migliore tradizione del filò e del teatro di narrazione.

“Il teatro nasce dalla terra. Con Far Filò. Storie della terra e del cielo vogliamo tornare alle radici popolari del teatro. Questo progetto dà spazio alle compagnie professioniste del Veneto e ha il valore culturale di riscoprire le radici rurali del teatro – dichiara Giampiero Beltotto, presidente della Fondazione Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale -. I più sentiti ringraziamenti vanno a Coldiretti Veneto perché ci ha creduto fin da subito e ad Arteven Circuito Multidisciplinare Regionale grazie alla cui collaborazione con questo progetto itinerante raggiungeremo tutte le province della regione. È nella lingua del Ruzante che troviamo le radici rurali del teatro pavano e veneto. Con questo spirito di riscoperta abbiamo selezionato le migliori 7 proposte artistiche tra le 30 candidate. Saranno 14 appuntamenti, due per ogni provincia. Riempiremo il Veneto di buona terra e buona linfa”.

“FarFilò. Storie della terra e del cielo non è solo un progetto teatrale, ma un’occasione per far rivivere una tradizione antica in chiave contemporanea, unendo memoria e innovazione per coltivare il senso di appartenenza e custodire la bellezza del nostro patrimonio rurale, elemento fondante della cultura e dell’identità venete – sottolinea l’assessore regionale alla cultura Cristiano Corazzari -. Ringrazio il Teatro Stabile del Veneto, Coldiretti Veneto e Arteven e la commissione per la selezione dei 7 progetti tra le 37 proposte pervenute. Questo progetto a cui la Regione del Veneto ha voluto offrire con convinzione il suo sostegno testimonia l’attenzione da parte dell’amministrazione anche in ambito culturale per l’intero territorio, portando progetti di grande qualità fino nei centri più piccoli”.

“Il fare filò animava il nostro territorio e la gente bei campi nel passato, oggi quel bel racconto agricolo si trasforma in questa progettualità, in un network importante per tutti coloro che operano ai fini organizzativi che sarà arricchente per tutti coloro che ne usufruiranno – afferma Carlo Salvan, presidente di Coldiretti Veneto -. Tutti abbiamo bisogno di riscoprire il valore della socialità e trovare una nuova dose di umanità, oltre che tenere accese le nostre comunità, soprattutto quelle più piccole. Per questo ci mettiamo a disposizione con le nostre aziende che conoscono già il termine della “multifunzionalità” e con questo progetto teatrale si apriranno anche a un nuovo modo di fare accoglienza. Come mondo agricolo abbiamo bisogno della vicinanza della cittadinanza per raccontare l’agricoltura di oggi, fatta di sfide economiche, ma anche sociali e sindacali. Necessitiamo di aprirci all’esterno per poter dialogare con le comunità fatta di persone e anche consumatori che potranno riscoprire l’agricoltura semplice e genuina”.

“Nella tradizione veneta fare filò aveva il significato di trasmettere oralmente tradizioni e saperi collocandosi tra le preziose espressioni della cultura immateriale della nostra regione. Le tradizioni sono parte di una memoria personale e collettiva che non devono andare perdute ma continuamente rinnovate e trasmesse all’interno della comunità. È questo l’obiettivo dell’articolato progetto che ci vede promotori – dichiara Massimo Zuin, presidente di Arteven Circuito Multidisciplinare Regionale – assieme al Teatro Stabile del Veneto e Coldiretti Veneto. Ora il testimone passa alle sette compagnie teatrali selezionate che, tra luglio e dicembre, porteranno le loro proposte artistiche anche in luoghi non convenzionali, apportando nuova linfa e nuovi spunti alla narrazione orale”.

I titoli in programma

Narrare è trasmettere informazioni utili a tramandare immaginari alle generazioni successive, auspicando che ne facciano buon uso per migliorare il mondo. È quello che fa Bam Bam Teatro in Storia di Bee spettacolo che parla di api e della loro importanza nell’ecosistema, a partire dalle avventure del giovane fuco Bee, che lotta per salvare il suo alveare da parassiti e pesticidi. Una favola ambientalista che si svolge a bordo di un’Ape car, scenografia e palcoscenico adattabile in ogni luogo e situazione. Una sorta di micro-teatro viaggiante, che veicola messaggi importanti sulla tutela di specie preziose come le api.

Si sposta poi lo sguardo sul lavoro agricolo, dove la meccanizzazione ha sempre compiuto passi in avanti inaspettati e sorprendenti. A raccontarlo è Teatro Moro con Dal mulo al drone, ma col motocoltivatore: un’originale favola con protagonisti un agricoltore e un topo, entrambi alle prese con un mondo che cambia di continuo, dove l’aratro di legno lascia il posto all’aratro di ferro, poi alla falce, via via fino al drone.

Il terzo spettacolo selezionato, Habitat Naturale proposto da La Piccionaia, indaga la dispersione come fenomeno biologico fondamentale per tutti gli organismi viventi. Un originale punto di vista proposto in uno spettacolo, ambientato in un ipotetico Museo di Storia Naturale, che racconta di quanto una misteriosa presenza possa sconvolgere la quiete della direttrice e del custode, spingendoli a raccontare al pubblico ciò che di straordinario gli è capitato.

Gli ultimi quattro spettacoli percorrono il filo della memoria, tra passato e presente, a partire da Filare Memoria di Zelda. Affondando le radici nella tradizione del filò contadino veneto, il progetto restituisce centralità alla parola condivisa e al valore dei racconti tramandati attraverso le generazioni. Un percorso teatrale che valorizza il patrimonio immateriale delle storie locali e delle relazioni umane in due momenti: un laboratorio aperto alla cittadinanza (Fare Memoria) e uno spettacolo di narrazione e musica dal vivo (Fole e Filò).

È ancora il filò al centro di Filo Filò proposto da Paola Brolati per ricreare occasioni di incontro e di scambio in cui ognuno possa raccontare la sua storia, sia essa una fiaba, un aneddoto, una leggenda urbana, un evento locale o una memoria personale. Una riflessione collettiva tra passato e presente, tra lo smog di un tempo e l’attuale riscaldamento globale, tra il timore per l’incomunicabilità e l’iper-connettività di oggi, tra la povertà del passato e il consumismo del presente.

Sul solco della memoria anche Nono incontro con gli antenati di Matricola Zero, una narrazione antologica che affonda le sue radici nella terra. Una raccolta di racconti, appunti, poesie, canzoni e suggestioni sugli antenati che continua a crescere e pulsa di vita. Attraverso interviste, ricostruzioni e la visita ai luoghi delle narrazioni degli avi, vengono ricollocati eventi e vicende in un orizzonte in cui si confondono realtà e visione emotiva.

L’ultimo titolo è Scano Boa di Theama Teatro, che nasce come progetto di valorizzazione del territorio attraverso il recupero di un rapporto sinergico tra identità e ambiente. Così come narrato dallo scrittore Gian Antonio Cibotto l’uomo si forma in relazione all’ambiente nel quale vive. L’itinerario di viaggio della propria formazione non può prescindere dalla salvaguardia dell’ambiente in cui il viaggio stesso si compie.

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