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  • AGGIORNATO AL 13/12/18

    DOCUMENTO PROGRAMMATICO

    2018 – 2023

    Il nuovo documento programmatico di Arteven per il quinquennio 2019/2023, prevede l’organizzazione e distribuzione non solo dei progetti artistici legati alla prosa e alla danza ma anche alle due nuove discipline e cioè la musica e il circo contemporaneo assenti nel precedente quinquennio. Attraverso l’ideazione dei progetti condivisi che contengono le quattro discipline si completa l’offerta multidisciplinare così come prevista dai nuovi DM emanati dal MIBAC nel 2017. Gli Enti Locali associati e gli Enti privati con finalità inerenti (previsti dallo statuto vigente) che aderiranno al progetto generale concorrono ognuno per la propria quota alla realizzazione di un progetto che prevede di operare nel territorio del Veneto coinvolgendo oltre un milione e duecentomila spettatori in cinque anni, per poco meno di cinquemila spettacoli suddivisi tra le discipline di cui sopra e suddivisi ulteriormente a seconda del target di pubblico previsto. Resta ovviamente la Prosa il cuore principale che contraddistingue la forza di Arteven assieme alla Danza e al Circo contemporaneo che tenderanno ad equilibrarsi in termini di numero di rappresentazioni mentre la musica avrà un ruolo leggermente minore avendo constatato nel periodo 2015/2018 la presenza nel territorio di numerosi operatori del settore che ben integrano l’offerta generale della nostra regione e con i quali Arteven è in relazione. Il progetto quinquennale fonda il proprio sviluppo nelle strategie e azioni volte ad intercettare pubblico nuovo e differenziato e di programmare interventi di educazione e promozione per accrescere la qualità della fruizione individuando i partner ideali con i quali condividere progetti e obiettivi. Ecco il progetto con il quale il nuovo CDA vuole presentarsi alla Assemblea:

    1. Qualità professionale degli artisti e delle formazioni ospitate

    Tutte le formazioni ospitate nei Teatri e negli spazi del circuito teatrale dovranno possedere da una parte la professionalità in termini formali ovvero i versamenti contributivi verificati in fase precontrattuale e ad spettacolo avvenuto (attraverso le verifiche telematiche del DURC), ma anche quella professionalità che distingue nella sostanza quegli artisti o gruppi del teatro, della danza, del circo contemporaneo o della musica all’atto dell’ospitalità nei teatri e nei confronti del pubblico. La selezione avviene con scelta diretta delle compagnie che saranno presenti nei teatri rispettando i principi della massima trasparenza indicata dalle recenti leggi di riferimento. Poiché trattasi di un ambito artistico la selezione avviene in una prima fase per fattori tecnici combinati con i fattori economici poiché il territorio regionale è composto maggiormente di teatri di piccole e medie dimensioni che possono ospitare una singola recita/concerto/danza/circo anche se negli ultimi anni, grazie alle robuste azioni di promozione, in alcuni teatri si è potuto arrivare alla doppia recita (magari su parte del cartellone). Teatri come Castelfranco Veneto, San Donà o Jesolo che hanno sempre ospitato una singola recita entro il prossimo quinquennio si collocheranno quali teatri con due o più repliche dello stesso titolo. E’ evidente che la qualità dello spettacolo in palco è essenziale per esercitare una capacità di attrazione del pubblico che superi i confini cittadini pur scontrandosi con altri teatri che offrono proposte altrettanto qualitativamente alte. Il problema generale è determinato spesso da distanze costituite da pochi chilometri che permettono solo un’armonizzazione delle programmazioni più che una reale collaborazione promozionale (tenuto conto che i teatri possiedono un’ottima percentuale di occupazione dei posti). L’azione di Arteven si sviluppa in un territorio privo di grandi concentrazioni residenziali è quindi necessario agire con una distribuzione che porti alla massima diffusione e capillarizzazione dello spettacolo. Alcuni teatri molto distanti dai grandi centri (che poi così grandi non sono se pensiamo ai capoluoghi come Venezia che non superano i sessantamila abitanti) hanno bisogno di una azione promozionale combinata con la professionalità e notorietà degli artisti diversa da chi può contare sulle dimensioni della grande città. Nonostante quest’oggettivo scoglio costituito dal ridotto numero di abitanti riteniamo che la capienza dei teatri non è sempre proporzionata al numero degli abitanti. Laddove operiamo in comunità di non più di 15mila abitanti con un teatro che sfiora i mille posti è complesso costruire una proposta della contemporaneità. In questi teatri opereremo anche con il circo contemporaneo con molta cautela. In questi teatri, poi, è necessario agire con il chiaro obiettivo della multidisciplinarietà poiché fissare su un’unica disciplina il progetto potrebbe rivelarsi un errore. Tra i progetti che vedranno maggiore sviluppo in termini di diffusione anche della cultura della professionalità in palco ci saranno certamente i progetti di rete nella rete (teatri vivi, Reteventi, circuito della scuola superiore). In un ambiente come il Veneto dove l’amatorialità è diffusa, su indicazione della Regione Veneto limitando l’azione in contesti particolari, andremo a sostenere alcune eccellenze senza per questo attivare concorrenza sleale nei confronti del teatro dei professionisti. L’azione di Arteven nel tempo è stata determinante per far comprendere che solo nel professionismo può esserci crescita sociale e posti di lavoro. L’amatorialità svolge certamente un’apprezzabile funzione sociale che ha a che fare con la diffusione di una cultura popolare, spesso non frequentata dal professionismo, svolgendo anche una azione di completamento dell’offerta. Nel quinquennio non cercheremo il facile consenso, ma l’approfondimento di temi non occasionali grazie all’apporto della grande produzione teatrale nazionale, della danza nazionale e internazionale, della musica prodotta in Italia e del circo contemporaneo che ci porterà all’apertura di altre porte culturali e ponti in Europa.

    1. Qualità artistica del progetto come capacità di una articolata e coerente proposta multidisciplinare

    L’obiettivo dichiarato per il quinquennio è l’equilibrio tra le quattro discipline. Ovviamente l’elemento portante di una politica della multidisciplinarietà dovrebbe abbandonare l’idea di classificare le discipline stesse, ma volendo restare nei canoni indicati arteven cercherà di equilibrare le tre discipline danza, circo contemporaneo e musica affinché la prosa, nel tempo, apra spazio alle nuove idee divenendo elemento trainante. Con continuità dovrà rielaborare e sintetizzare l’azione sulla base esperienziale. Nella prosa troveremo ovviamente innovatori della scena ma pare interessante aumentare la quota di interdisciplinarietà in assenza, al momento, del riconoscimento di spettacoli attualmente non classificabili in una sola disciplina. Non è un caso che il nuovo CDA voglia impostare il 19/23 con il Circo Contemporaneo quale terza disciplina che conterrà in se sia piccole e giovani formazioni che grandi istituzioni già riconosciute per questo particolare genere dal MIBAC. L’obiettivo sarà di superare abbondantemente le percentuali minime indicate dal DM con l’obiettivo di spostare il pubblico a incuriosirsi sempre di più a nuove forme di narrazione. L’impressione, inoltre, è che molta danza internazionale si stia spostando nei prossimi anni verso influenze circensi che allungano anche la vita artistica media dei danzatori che possono avere doti fisiche da atleti o acrobati. Teniamo conto inoltre che in Veneto esiste una scuola di circo molto considerata e alcuni elementi artistici hanno già iniziato un percorso di trasformazione del loro teatro in circo. Non sarà semplice inserire, nei teatri più strutturati, questa nuova disciplina considerando come il sistema teatrale sia ancora recente dall’inserimento della musica all’interno delle programmazioni. La musica, che in Veneto può contare su altre organizzazioni più importanti di arteven, sarà diffusa anche al di fuori dei classici progetti in abbonamento considerando che l’investimento promozionale dell’ultimo triennio otterrà in questo periodo qualche risultato. La scuola diventa veicolo indispensabile per l’approfondimento delle diverse discipline e potendo contare sulla magia del circo riteniamo indispensabile spingere con forza le giovani generazioni ad accettare inizialmente forme di spettacolo dal vivo più “leggere” per poi, con i tempi giusti, portarli ad approfondire le tematiche che la prosa sa ancora trasmettere grazie alla sapienza e alla conoscenza di un’arte antica. L’obiettivo di Arteven è portare complessivamente al 40% la prosa e al 60% la sommatoria delle altre discipline operando attraverso la promozione e l’accettazione da parte del pubblico tradizionale e di quello nuovo. Non possiamo dimenticare la nostra natura e le nostre competenze che sono ovviamente più sbilanciate sul teatro di prosa piuttosto che sulle altre discipline anche se arteven ha dimostrato di saper promuovere la danza con grande successo da oltre vent’anni. Costatiamo ancora, in ambiti sempre meno numerosi, come il lavoro dei circuiti sia spesso considerato alla pari delle agenzie di collocamento spettacoli. Il processo di sviluppo della programmazione multidisciplinare ha ovviamente ridotto qualche ambito (non sarebbe stato possibile contenere un aumento dell’offerta sulle basi della domanda esistente) e piano piano ha rimesso in moto azioni promozionali che hanno permesso il recupero dei numeri base per poi dare stimolo e sviluppo. Nei teatri veneti l’equilibrio tra discipline e sotto discipline (intendiamo il contemporaneo nella prosa e nella danza per esempio) sono equilibrate e permettono al pubblico che frequenta i teatri nelle fredde sere d’inverno di digerire e iniziare un processo di comprensione delle altre forme d’arte. Pensare anche lontanamente che queste siano azioni da agenzia di collocamento potrebbe mortificare il lavoro sui territori oggettivamente lontani dagli osservatori nazionali. Ci aspettiamo un momento più marcatamente multidisciplinare attivando ogni forma promo possibile per attuare questo obiettivo che al momento pare utopistico ma che riteniamo sia raggiungibile nel tempo se tutte le componenti troveranno il proprio ruolo. Gli Enti Locali associati hanno colto con interesse l’idea di arteven sul multidisciplinare e le prime impostazioni e sperimentazioni sul circo contemporaneo ci faranno da guida per la realizzazione del nuovo progetto veneto multidisciplinare. Con nuovi teatri associati il percorso sembrerebbe più semplice ma sappiamo di poter contare su associati storici che mai si sono tirati indietro quando l’elemento di novità disciplinare è stato supportato da una forte azione promozionale realizzata da arteven.

    1. Innovatività dei progetti e assunzione del rischio culturale

    I progetti di Arteven partono da una solida base di lavoro e sono continuamente rinnovati. Riteniamo che un progetto di successo possa essere sempre migliorabile nei dettagli e nei contenuti artistici appoggiando lo sviluppo dello stesso sulla piattaforma immateriale costituita dalle relazioni del circuito. E’ necessario portare a teatro spettatori nuovi e confermare i più fedeli, in special modo nei teatri isolati e sparsi nella campagna veneta, abbiamo bisogno di agire con elementi di riconoscibilità anche sulla comunicazione mentre nelle medie cittadine è più semplice proporre elementi d’innovazione sia per le modalità di approccio alle arti sceniche che per i contenuti realizzati in palco. Con un territorio morfologicamente formato da piccoli e medi teatri (arteven non può contare su teatri di grandi dimensioni e realisticamente il teatro che può ospitare molto pubblico, in termini numerici, difficilmente sostiene progetti d’innovazione con il rischio di non avere una buona percentuale di occupazione della sala) è necessario studiare area per area la proposta. I teatri di grandi dimensioni riservano le proprie programmazioni allo spettacolo con grande capacità di attrazione permettendo la stabilizzazione di buona parte del pubblico e ricavarne così un supporto economico equilibrato. I teatri di cintura ovvero i periferici, spesso non serviti dai mezzi, resistono e formano pubblico che poi sceglie anche di partecipare a eventi nella città principale. Sarebbe semplice per noi spostare finanziamenti per popolare gli spazi con spettacoli di consenso ma riteniamo sia una azione che non ci appartiene mentre è pratica corrente per le agenzie di collocamento spettacoli ancora attive nelle performance di fascia commerciale. Dal prossimo quinquennio l’elemento più innovativo sarà certamente la presenza del circo contemporaneo realizzato dalle giovani generazioni di acrobati e poeti circensi. Merito va all’inserimento nel progetto, come terza disciplina, che ci ha permesso la scoperta di un mondo artistico innovativo e fresco che diventerà stabile nelle programmazioni invernali (per le grandi compagnie di circo contemporaneo anche riconosciute dal MIBAC – e quelle che saranno riconosciute nel corso del tempo) e nel periodo estivo per le minori composte anche da soli due artisti del circo contemporaneo. Riteniamo che il progetto debba essere impostato con un rischio culturale (ed economico) nell’ambito della promozione alla creatività giovanile nelle discipline circensi, nella musica realizzata da giovani musicisti, nella danza e nel teatro di innovazione che ultimamente soffre fortemente un calo di interesse da parte dei giovani. Dovremo ricalibrare gli equilibri delle proposte per evitare che il teatro di innovazione, che ha risvegliato dal torpore molto pubblico teatrale e al quale dobbiamo anche le nostre moderne linee artistiche, non venga messo da parte sostituito tout court dal “nuovo che avanza”. Infatti, il nostro obiettivo è il riequilibrio delle discipline grazie al fatto che arteven si occuperà di tutte e quattro le azioni possibili. Certamente va considerata la nostra natura di organizzatori pubblici per la prosa, il teatro per ragazzi e la danza quale prioritaria ma riteniamo che tra le azioni più efficaci saranno importanti gli inserimenti di circo e di musica all’interno dei progetti di programmazione. Quello che immaginiamo e vogliamo realizzare è la trasformazione di rassegne monotematiche o mono disciplinari in occasioni per il pubblico di potere assistere a nuovi elementi artistici dal vivo che non sono facilmente inquadrabili in discipline (o quantomeno non vorremmo fosse necessario) trasformandole in festival che aprono all’innovazione in tutte le discipline. Sarà un obiettivo non semplice e probabilmente non potrà essere attuato in un arco temporale breve ma siamo fiduciosi di poter contare sul nostro pubblico affezionato e sui nuovi pubblici che andremo a individuare grazie alla massiccia azione promozionale. Troveremo molti ostacoli e dovremo forzare spesso vecchie pregiudiziali. Resta chiaro che gli obiettivi di incremento del pubblico nei teatri di arteven non deve essere sempre sostenuto attraverso la notorietà degli artisti e il sostegno mediatico degli stessi. Questo investimento potrebbe inficiare i dati percentuali di occupazione delle sale e riteniamo sia necessario forzare il pubblico alla partecipazione delle nuove visioni di chi sale in palco.

    1. Interventi di educazione e promozione presso il pubblico a carattere continuativo realizzati anche attraverso rapporti con università e scuole per l’avvicinamento dei giovani

    Rinnoveremo le convenzioni con le Università di Padova e Venezia soprattutto con quest’ultima, con cui il rapporto è molto proficuo potendo contare su una rappresentanza di arteven all’interno dei corsi legati ad economia delle arti e delle tecniche artistiche e dello spettacolo. Numerosi stagisti transitano da arteven per mettere a fuoco il lavoro vero e proprio dopo aver trascorso il triennio o il biennio del master sul piano teorico. Prenderà forma e consistenza il nuovo circuito composto dagli istituti secondari superiori attraverso l’adesione al progetto di diffusione della cultura teatrale all’interno della scuola. Il progetto, avviato per merito di una Legge Regionale che sosteneva le celebrazioni dei grandi personaggi veneti o argomenti particolarmente sensibili per i giovani, consisterà nell’inserire, attraverso le lezioni spettacolo in orario scolastico e condotte da musicisti e attori professionisti, argomenti oggetto di studio. Il network ospiterà lezioni spettacolo su grandi figure della letteratura e delle scienze. L’ultimo è stato dedicato alla figura di Ugo Foscolo e si articolerà in oltre ottanta spettacoli realizzati direttamente dentro la scuola con l’intento di promuovere il mezzo teatrale quale vettore e portatore di conoscenza e mezzo efficace per promuovere al di fuori della scuola il teatro come incubatore di idee. Gli argomenti sono stati concordati con il corpo docente formato da circa duecento insegnanti con altrettanti istituti. Nel 2019 la promozione all’interno della scuola si occuperà di Dante Alighieri mentre il 2020 sarà dedicato a Giacomo Leopardi altre idee stanno prendendo forma per gli anni a venire. Al netto degli argomenti trattati l’obiettivo strategico è quello di affascinare gli studenti sul metodo (oltre ovviamente al contenuto sempre di primissima qualità). Infatti, dopo aver assistito alle lezioni normalmente gli studenti chiedono di essere accompagnati nei teatri per assistere ad ulteriori opere. Inoltre gli studenti potranno accedere in molti teatri con il pagamento di biglietti ridotti, addirittura di 2 euro. Progetti con questa scontistica hanno ottenuto il plauso di molti degli EELL aderenti all’iniziativa che sostengono le rassegne attraverso ulteriori finanziamenti. Il carattere continuativo degli interventi è determinato dal fatto che arteven opera direttamente con Università e istituti superiori con continuità dal 1979 senza tralasciare la base di lavoro operativo nei teatri per i ragazzi dalle elementari alle medie con circa 50.000 ragazzi. Sulla danza frequentata da parte degli studenti, per ovvi motivi legati alle economicità possibili, esisterà il meccanismo che permetterà di frequentare nei maggiori teatri gli spettacoli già presenti nelle sale con comunicazione diretta nelle scuole e possibilità di accesso con i genitori anche la domenica pomeriggio. Nella parte riferita ai progetti internet e all’uso del web specificheremo meglio quello che stiamo denominando “biglietto sospeso”: nel 2019 sperimenteremo questa possibilità di mecenatismo per gli studenti ovvero la possibilità di accedere a teatro per assistere a spettacoli di danza, teatro, circo e musica lasciati da abbonati che per qualsiasi motivo non possono partecipare in una determinata serata. Si tratta di posti già precedentemente “pagati” dall’abbonato che via web può avvisare dell’impossibilità di partecipare. Una volta dichiarata l’assenza parte un invito agganciato a studenti che ne abbiano fatto richiesta ovvero che si siano resi disponibili a partecipare a questo o quello spettacolo. L’invito (via telematica) arriva sul cellulare dello studente che se accetta potrà entrare in teatro gratuitamente e inviare un messaggio di ringraziamento al mecenate. Il sistema avvierà la sperimentazione nel 2019 per essere a regime in seguito. Alla presentazione del progetto parteciperà la Regione del Veneto e riteniamo sia diffondibile anche al Teatro Stabile con i teatri Verdi e Goldoni di Venezia.

    Riteniamo, viste le nostre statistiche, che gli studenti abbiano molte possibilità di estendere le modalità di partecipare alle discipline dello spettacolo dal vivo. Innescando l’offerta nasce molta domanda. Il nostro progetto vuole consolidare il rapporto con lo spettatore anche al termine del percorso scolastico poiché rileviamo una percentuale di abbandono della frequentazione dopo gli studi universitari che riprende, con la giusta e intensa promozione, appena la persona raggiunge una stabilità famigliare ed economica. Non tralasceremo questo ambito. Del resto se i nostri teatri sono oggi ben occupati lo dobbiamo agli investimenti effettuati dai primi anni ottanta in avanti con continuità.

    1. Capacità di progettare strategie ed azioni continuative per intercettare un pubblico nuovo e differenziato e di programmare interventi di educazione e promozione per accrescere la qualità della fruizione

    Le azioni progettate da arteven sono sempre in linea e continuità con le precedenti esperienze. La triennalità Ministeriale è stata salutare per poter programmare con respiro più ampio gli investimenti promozionali che permettono anche di monitorare gli effetti delle spese su alcuni parametri oggettivi che sono normalmente il numero di persone o la percentuale di occupazione di questo o quello spazio. Molti dei nostri progetti di maggior successo superano i vent’anni di sostegno continuo e contengono un turn over di pubblico molto interessante. Evidentemente l’alchimia tra azioni, territorio, interpretazione delle esigenze, intuizioni artistiche, aumento equilibrato del rischio culturale attivato one to one costituiscono l’ordito sul quale correggere, modificare, aggiornare e modernizzare le attività di sostegno al miglioramento dell’opinione pubblica in merito allo spettacolo dal vivo e alla sua funzione. A nostra volta la fiducia che andiamo cercando presso gli EELL è proprio quella di giustificare l’investimento alla cultura anche quando l’artista sta iniziando il suo percorso. Le azioni che andremo a mettere in atto, in continuità con le precedenti, non prevedono una radicale spinta verso l’innovazione poiché in un territorio frazionato come il Veneto significherebbe consegnare i teatri a organizzatori con meno scrupoli e obiettivi più facili. Le roccaforti della cultura rimangono tali perché sanno ben coniugare lo spettacolo dal vivo per i diversi pubblici anche per quelli meno raffinati che piano piano iniziano a frequentare anche spettacoli che richiedono più impegno. Uno dei nostri teatri simbolici, tra i tanti, è certamente il Teatro Toniolo di Mestre. E’ un teatro metropolitano che spaziando dalla danza internazionale contemporanea alla prosa classica passando per il teatro contemporaneo costituisce un punto di riferimento anche per gli altri programmatori teatrali del Veneto che operano con arteven e in forma autonoma. Il successo del progetto ha un parametro inziale che è la riconferma dell’abbonamento. Il risultato non deve mai essere dato per scontato. Il successo è dovuto alla promozione continua, alle attività con la scuola, all’ausilio della sala per il teatro ragazzi, alla comunicazione ai progetti di avvicinamento al teatro che sono l’essenza. Dall’insediamento del nuovo CDA e a seguire per le altre annualità considerate dal progetto inseriremo alcuni spettacoli di circo contemporaneo sostenuti attraverso incontri con nuovo pubblico che potrà accedere a prezzi molto calmierati. Il rapporto con le scuole secondarie superiori è importantissimo: gli studenti verranno preparati in anticipo grazie al corpo insegnante e diventando consapevoli di assistere ad un’opera d’arte che ha bisogno di essere partecipata e non semplicemente osservata come un qualcosa di estetico. La partenza del “biglietto sospeso” aiuterà anche quegli studenti che soffrono la disattenzione di alcuni insegnanti (non tutto il corpo docente è disposto ad accompagnare gli studenti la sera a teatro) poiché potranno anche singolarmente ottenere un posto a teatro gratuito (strategicamente contiamo sull’accompagnamento di un genitore). La qualità dello spettatore è determinata dall’impegno promozionale e culturale che l’organizzatore sa attivare attraverso gli altri riferimenti. Se questo è più semplice nelle grandi comunità è complesso in quelle minori e isolate che possono contare su una unica replica dello spettacolo. Qui la tattica del preacquisto attraverso l’abbonamento è ancora la formula vincente per far vedere opere che altrimenti passerebbero inosservate. Organizzeremo la musica come fuori abbonamento nei teatri testando gli investimenti degli anni precedenti e verificando quanto l’azione sullo spettatore della prosa e sul nuovo pubblico sia stata efficace. Riteniamo che la contaminazione interdisciplinare non sia ancora compiuto e serve ancora del tempo per poter verificare e monitorare non tanto il numero delle presenze (facilmente evincibile) quanto sia il livello culturale a portare le persone verso altre discipline piuttosto che la semplice curiosità. Non sarà semplice comprenderlo e attraverso questionari capiremo come orientarci in futuro. Le altre strategie intersecate tra loro che attiveremo saranno i “circuiti qualitativi” in rete ovvero la possibilità, su teatri limitrofi, di potere accedere a spettacoli in linea con le proprie vocazioni. Oggi il sistema web ci aiuta molto rispetto al passato. Saranno progetti che mettono assieme molti teatri in aree limitrofe che proveremo a sviluppare mettendo in rete i teatri che al momento si rispettano nelle programmazioni ma non dialogano tra loro. Questa azione sarà ripetuta nei teatri dal 2019 e metterà in rete area difficili.

    1. Valorizzazione nella programmazione della creatività emergente

    Il progetto di arteven sarà indirizzato al sostegno della creatività emergente con particolare attenzione verso il più volte citato Circo Contemporaneo senza trascurare ovviamente i creativi e gli innovatori delle altre discipline ma pare opportuno operare con forza in un ambito che si prevede ricco di originalità e soddisfazione per i teatri associati. Ci sarà necessità di iniziare un percorso di svecchiamento del pubblico per la musica e questo potrà avvenire solo con il rinnovo delle scene che sta assumendo velocità estreme rispetto agli anni passati ospitando artisti nuovi ed emergenti anche nelle formazioni classiche. Se vogliamo il pubblico giovanissimo e adolescenziale nei nostri teatri non abbiamo alternative per essere attraenti dobbiamo parlare quel linguaggio. Strategicamente dobbiamo, solo dopo essere riusciti a far entrare in un teatro questo nuovo pubblico, “catturarlo” con altri spettacoli adatti ad un avviamento formativo alla cultura che ha tempi molto lunghi e necessità di investimenti robusti per i quali non potremmo restare soli a lungo. Non sempre la creatività emergente e giovane ha la qualità per supportare una messa in scena con canoni strutturati; non sempre l’essere solo giovane è prerogativa di qualità ma, certamente dal nostro osservatorio si possono comprendere motivazioni e ottenere informazioni e indicazioni preziose che adattate con i giusti filtri, possono rivelarsi indicatori importantissimi per disperdere il meno possibile i giovani spettatori dopo il percorso di studi. Sono molteplici i piani sui quali opereremo: per la danza dovranno essere attivate nuove forze, anche attraverso le scuole di danza, inizialmente complici delle programmazioni coreutiche e che oggi hanno bisogno di tornare nei luoghi dove la danza avviene. Arteven ha significativamente inserito spettacoli di danza nelle programmazioni e certamente le performance sono apprezzate: ci piacerebbe dedicare molte più rassegne specialistiche dove costruire percorsi formativi con le eccellenze della danza contemporanea. Il teatro contemporaneo deve essere sostenuto ancor più in questo momento dove altre discipline più “forti” per le giovani generazioni si aprono all’interesse popolare. Sarà necessario recuperare i migliori talenti del teatro di innovazione che devono ritrovare una relazione con il pubblico. Ci sarà molto lavoro da fare per poter mantenere su ogni disciplina una quota di sostegno per l’innovazione e la creatività emergente che viaggi ad una velocità superiore rispetto al rinnovamento del pubblico nelle sale. La creatività nuova sarà inserita all’interno dei teatri che sono stati dotati di anima contemporanea e non inseriti ritualmente in cartelloni sui grandi spazi solo per dimostrare attenzione. Ci saranno dei teatri, specialmente nelle zone molto fornite (pensiamo a teatri come Thiene con la vicinanza di Schio) che dovranno restare roccaforti del grande teatro di prosa proprio per permettere agli altri spazi di distinguersi con il teatro, la danza, il circo o la musica della creatività emergente. Solo in questo modo riusciremo a dare il giusto spazio e risalto agli emergenti. Soltanto comprendendo tutte le forme di rappresentazione faremo un buon lavoro. Del resto dare più possibilità di offerta al pubblico in distretti culturali che ospitano più spazi è sempre stato un modello interessante per le proposte alternative di qualità e il pubblico ha sempre apprezzato. Per le caratteristiche morfologiche del Veneto e per le programmazioni è preferibile fare una valutazione complessiva del progetto regionale piuttosto che l’analisi per singolo teatro. Analizzare aree vicine e non il singolo teatro. I teatri s’integrano e ospitano il medesimo spettacolo solo laddove le distanze non permettono al pubblico di assistere al medesimo titolo. Questo ci permette, con una visione “dall’alto” di creare un’offerta completa per generi e discipline su distanze facilmente raggiungibili dagli spettatori. Resta prerogativa dei grandi teatri nelle maggiori città attivare una programmazione cha ha nella varietà e multidisciplinarietà la propria essenza. Teatri come Castelfranco (TV), Cittadella (PD) e Bassano (VI) pur abbracciando tre provincie diverse integrano le proprie attività come si trattasse di un unico cartellone. Questa è l’idea di un circuito come il nostro che non può più badare all’armonizzazione delle turnè per abbassare il costo del cachet ma essere pronto anche ad affrontare costi maggiori pur di attivare un progetto d’area virtuoso. Aree come la Riviera del Brenta da Piove di Sacco, Camponogara, Mira, Mirano e Scorzè troveranno la loro integrazione proprio nella specializzazione dei generi per teatro contando sulla possibilità per il pubblico di costruire il proprio percorso culturale anche grazie ai mezzi messi a disposizione da internet. In alcune aree questa possibilità sarà realizzabile con difficoltà diverse dovendo costatare un abbandono delle piccole città da parte dei giovani. Questa migrazione giovanile interna al veneto è imprescindibile. Teatri collocati in cittadine di 15, 20mila abitanti soffrono (pur avendo una percentuale di occupazione del teatro che sfiora il 90%) quando lo spettacolo è privo di supporto determinato dalla notorietà e i costi di promozione aumentano troppo. In questi teatri saranno le nuove discipline a determinare la presenza della creatività contemporanea.

    1. Continuità pluriennale del soggetto e affidabilità gestionale

    Arteven nasce nel 1979 e l’anno prossimo raggiungeremo l’ambizioso traguardo dei quarant’anni di attività nel territorio. Si stima, purtroppo non vi sono dati da archivio così lontani, siano stati organizzati direttamente circa 35.000 spettacoli per un totale di 12.250.000 biglietti staccati. E’ una delle Istituzioni Culturali, che si occupano di spettacolo dal vivo, più longeve del Veneto dopo Fenice, Biennale e Arena. Il vero salto verso dinamiche di gestione più flessibile e da impresa arrivano dopo il 1993 quando ad una attenta attività di diffusione culturale si intuisce come debba essere affiancata una dinamica gestione amministrativa cogliendo dal diritto privato le possibilità di gestire attività di pubblico interesse. Il pareggio di bilancio, la correttezza amministrativa e la correttezza contributiva diventano obiettivi alla pari del raggiungimento dei parametri oggettivi per ottenere i diversi riconoscimenti operando in un ambiente che non prevedeva imprese con rischio economico nell’ambito del no profit. Spesso ci siamo trovati in prima linea a dover gestire la materia fiscale operando in un ambito con pochi esempi da seguire. Non sono stati percorsi semplici né tutt’ora possiamo dormire sonni tranquilli ma l’azione di arteven ha spesso fatto scuola e costretto, con grande soddisfazione sia del controllore che del controllato, ad interpretazioni di leggi fiscali particolarmente complesse e difficilmente adattabili ad un ente che agisce nel mercato ma non ne persegue il lucro pur avendo in sé tutti i rischi delle imprese. Negli ultimi anni le verifiche si sono susseguite tra Siae e Agenzia delle Entrate. Dopo iniziali diffidenze si è potuto costatare come Arteven sia rigorosissima nella amministrazione e nella fiscalità pagando spesso il prezzo di studi e ricerche necessari per restare all’interno di una regolarità ineccepibile spesso con leggi che si accavallano quando non confliggono. Questo ha determinato la necessità da parte dello staff apicale e amministrativo di implementare le intuizioni artistiche con gli approfondimenti fiscali portando arteven a divenire riferimento per l’intero sistema della distribuzione in Italia. Nell’ultimo periodo, con grande iniziale fatica e adattamento, abbiamo iniziato il percorso quale “ente cangiante” che si comporta da ente pubblico per le procedure anticorruzione e trasparenza e da ente privato per i risultati economici e i rischi di impresa. La situazione è talmente complessa da richiedere l’assistenza di numerosi soggetti per evitare errori nella gestione facendo attenzione a non tralasciare la vera mission, che rimane prevalente, e cioè quella di essere il maggiore organizzatore pubblico di spettacolo dal vivo del nord Italia. L’amministrazione e la gestione degli spettacoli e dei teatri programmati da arteven, purtroppo, ha un costo che ormai supera la spesa riferita al personale che si occupa della programmazione e dovrà, nel tempo, essere riequilibrata per evitare sbilanciamenti pericolosi. Va da se che una sana gestione permette tranquillità ai fornitori (associati, compagnie e artisti) che sanno come la nostra organizzazione riesca, attraverso l’accesso al credito bancario, a saldare le fatture nei tempi di legge. Per poter saldare le fatture oggi è necessaria la credibilità bancaria e la regolarità fiscale. Talvolta qualche fornitore ci taccia di essere troppo burocrati; continueremo nella ricerca della diminuzione del carico burocratico per le compagnie di musica, danza, teatro o circo che ovviamente essendo in turnè talvolta hanno difficoltà al reperimento della copiosa documentazione richiesta. Purtroppo non possiamo esimerci dal farlo e costatiamo che anche altre organizzazioni si stanno adeguando. Continueremo ad essere trasparenti. I bilanci di arteven sono pubblicati dal 1993 quando nessun obbligo di trasparenza esisteva proprio a dimostrare che una sana gestione non teme di essere osservata.

    1. Partenariati e convenzioni con gli enti territoriali e locali

    Arteven continuerà ancora ad essere parte del Sistema Teatrale del Veneto in convenzione con la Regione Veneto. La convenzione tra la Regione Veneto e il Circuito Teatrale va a definire i confini di funzione e gli obiettivi da raggiungere nel corso dell’esercizio solare e quindi tiene conto dell’inizio dell’anno (che considera la coda di stagione), l’estiva (che si conclude fiscalmente all’interno dell’esercizio solare) e l’inizio della stagione per la parte riferita agli ultimi mesi dell’anno) questo meccanismo si ripete di anno in anno senza soluzione di continuità in base alle indicazioni della Legge di riconoscimento redatta per Arteven sulle discipline di Teatro di Prosa e Danza (la legge di riferimento è la L.R. 3 del 5 aprile 2013 art. 19.) mentre per la musica viene attivata una ulteriore linea di finanziamento su altra legge (LR 49/79). Per il Circo Contemporaneo attualmente la Regione non riconosce la disciplina essendo forse troppo presto pur essendo già stato ottenuto il riconoscimento da parte del MIBAC.

    Gli EELL associati ad Arteven non agiscono solo con la modalità dell’adesione ma ogni azione definita o concertata con gli Enti viene descritta e tradotta o in convenzioni a scavalco di annualità (le stagioni partono in un esercizio solare e terminano generalmente in un altro) o annuali che tengono conto delle reciprocità o dei capitolati. Nelle convenzioni possono essere descritti i titoli degli spettacoli in caso di collaborazione diretta tra Enti o generalmente segnalato il numero di spettacoli da realizzare in caso di sostegno sotto forma di contributo alle attività culturali. Il numero di convenzioni (o contratti) redatte annualmente è pari al numero di progetti realizzati con gli EELL. Vi sono poi una serie di convenzioni su progetti da realizzare nel corso dell’annualità in collaborazione con i diversi Enti Territoriali del Veneto: Fondazione Teatro Civico di Schio (VI), Fondazione Salieri (VR), Fondazione Teatro Città di Vicenza, Teatri e Umanesimo Latino Spa (TV), Fondazione Teatri delle Dolomiti (BL), Fondazione Orchestra da Camera di Padova e del Veneto, Teatro Stabile del Veneto “Carlo Goldoni, Centro La Piccionaia – I Carrara, Università Cà Foscari Venezia, Università di Padova, Associazione Nuova Scena (PD), Asolo Musica (TV).

    Gli Enti locali che aderiscono in convenzione al progetto del Circuito Regionale Multidisciplinare agiscono annualmente (lo statuto prevede la decadenza della qualità di associato qualora per due anni consecutivi non vengano realizzati progetti comuni) e la quota associativa è prevista solo per l’ingresso. A questi Associati vanno aggiunti quegli Enti Locali che in un primo momento aderiscono al progetto artistico e alle modalità organizzative per poi aderire in un secondo tempo anche alla gestione politica del sistema territoriale. Prevediamo quali saranno gli EELL che aderiranno al progetto generale a prescindere se associati o no all’atto della realizzazione dei propri progetti: Abano Terme PD, Adria Ro, Arzignano VI, Asiago VI, Asolo TV, Badia Polesine RO, Belluno, Camisano Vicentino VI, Campodarsego PD, Camposanpiero PD, Camponogara VE, Casier TV, Castelfranco Veneto TV, Castelmassa RO, Cavallino Treporti Ve, Cavarzere Ve, Chioggia Ve, Cinto Cao Maggiore VE, Cittadella PD, Cona Ve, Concordia Sagittaria VE, Conegliano TV, Costermano VR, Dolo VE, Eraclea VE, Fiesso D’artico VE, Fossalta di Portogruaro VE, Jesolo VE, Legnago VR, Legnaro PD, Lendinara RO, Lonigo VI, Malo VI, Marcon VE, Martellago VE, Mestrino PD, Mira VE, Mirano VE, Mogliano Veneto TV, Montecchio maggiore VI, Monte di Malo VI, Motegrotto Terme PD, Musile di Piave VE, Noale VE, Noventa Vicentina VI, Padova, Pieve di Cadore BL, Piove di Sacco PD, Portogruaro VE, Porto Viro RO, Rosolina RO, Rovigo, San Donà di Piave VE, San Giorgio delle pertiche PD, San Giovanni Lupatoto Vr, San Martino Buon Albergo VR, San Polo di Piave TV, Sanguinetto VR, Santa Lucia di Piave TV, San Stino di Livenza VE, Santa Maria di Sala VE, Santorso VI, Schio VI, Scorzè VE, Spinea VE, Strà Ve, Taglio di Po Ro, Thiene VI, Torrebelvicino VI, Torre di Mosto VE, Trebaseleghe PD, Venezia, Verona, Vicenza, Ceggia Ve, Sommacampagna VR, Stienta RO e Zero Branco TV. Con questi enti locali vengono realizzati i progetti e stipulate convenzioni per ogni azione da realizzare. Il saldo dei progetti avviene dopo la verifica della regolarità dell’esecuzione con eventuale restituzione nel caso le risorse sommate agli incassi superino i costi previsti a consuntivo. Molti Comuni proprietari di immobili destinati allo spettacolo tendono a non gestire in forma diretta non solo le attività artistiche ma anche i costi inerenti la realizzazione dello spettacolo che non è costituito solo dal cachet degli artisti. La parte artistica e infungibile viene normalmente affidata direttamente trattandosi di manifestazioni artistiche uniche anche se una scuola di pensiero sta prendendo piede ovvero che anche la parte artistica tutto sommato sia fungibile. In realtà ogni Teatro partecipa per una quota al progetto generale del circuito aderendo ad Arteven. Il progetto generale che viene presentato alla Regione e al MIBAC non può che essere considerato infungibile. Una battaglia culturale con molti ostacoli che stiamo portando avanti anche grazie all’intelligenza e competenza di molti dirigenti dei comuni.

    1. Strategia di comunicazione (sito internet, campagna di comunicazione, nuovi media e social network, dirette streaming degli spettacoli, ecc. ).

    Dal primo anno di gestione del nuovo cda partirà, in forma sperimentale per andare a regime nella stagione 2019/2020, un sistema di comunicazione e acquisto dei biglietti collegato probabilmente al portale regionale della cultura e del turismo al quale stiamo collaborando già da due anni. Il sistema permetterà, al netto di alcuni scogli per l’esazione del diritto d’autore reclamati dalla SIAE; di pre acquistare, cedere, recuperare posti nei teatri attraverso uno smart phone o un pc. Il sistema permette di acquistare al miglior prezzo possibile solo se collegati ad un meccanismo di pass e username con tessera smaterializzata. Le occasioni di spettacolo preferite saranno comunicate e offerte direttamente one to one e geolocalizzate. In pratica se un iscritto (ci si iscrive automaticamente al primo acquisto di un biglietto o di un abbonamento o attraverso il portale), resta in una certa zona per un tempo significativo e accetta di ottenere informazioni gli verranno segnalate tutte le occasioni culturali di quella zona. Lo spettatore potrà inoltre scegliere il giusto prezzo per il giusto posto con un sistema che ha delle similitudini con il meccanismo delle ferrovie francesi (oggi abbondantemente sfruttato da trenitalia) nell’offrire, se acquistato con molto anticipo, un biglietto molto economico non rimborsabile. E’ ovvio che l’investimento necessario in questo ambito della comunicazione ha bisogno di comprendere velocemente quali strade sostenere e quali abbandonare e soprattutto rivelare se l’acquirente è già un “cliente” di spettacolo dal vivo oppure nuovo. Ai nuovi spettatori e a quelli fedeli verranno proposte anche serate particolari di spettacoli privi di supporti della comunicazione ordinaria verificando l’appeal del sistema. Arteven è stato il primo soggetto teatrale (1995) ad avere un sito internet che ovviamente non aveva le possibilità concesse (ne l’utenza) dalla tecnologia contemporanea. Il sistema social individuato in Istragam, Thelegram, Twitter e Facebook ad oggi è completamente gestito da arteven con la certezza che, per esempio, le giovanissime generazioni non usano FB sapendo che sono frequentati dai genitori è quindi indispensabile comunicare la disciplina e le intenzioni del sistema modificando la comunicazione a seconda del mezzo usato. Ovviamente Istagram offrirà grandi immagini piuttosto che contenuti che rimanderanno al sito internet o all’account FB. Resta, in special modo nelle piccole comunità (ma il veneto è prevalentemente questo), la necessità comunque di costruire campagne di comunicazione ancora cartacee con manifesti di grandi dimensioni, locandine e altri formati per l’inizio dei progetti e poi, attualmente sempre senza l’abbandono completo del cartaceo, con locandine e manifesti specifici spettacolo per spettacolo. Con l’aumento previsto del numero di abbonati (stando al trend registrato negli ultimi dieci anni) la comunicazione specifica per ogni spettacolo sarà ridotta al minimo dovendo coprire pochi posti liberi (riteniamo che questi posti possano essere occupati con biglietti low cost o sospesi grazie all’iscrizione al sito di arteven). Il mezzo di comunicazione più efficace rimane oggi internet sui cellulari e il nostro sito è già conformato per poter essere visibile bene negli schermi dei sistemi android e i phone.

    La strategia futura per gli utenti sarà quella di poter ottenere il miglior posto al prezzo più congruo con piccole modalità che ci permetteranno di tracciare sempre di più il profilo dell’utenza con le sue modifiche e sviluppi nel tempo monitorando questa variazione in termini statistici e morfologici. Su questo l’analisi già perfezionata dei cookie è essenziale per profilare sempre meglio l’utenza internet e economizzare sulla pubblicità cartacea che, seppure ridotta, è ancora costosa e ancora importante.

    1. Integrazione con strutture e attività del sistema culturale

    Arteven è un soggetto centrale rispetto ai meccanismi del sistema veneto e quindi si rapporterà con molti Enti e istituzioni sia sul piano formale che sul quello sostanziale. Formalmente sono attivi gli accordi con le maggiori Università venete che hanno aperto e costituito corsi e lauree inerenti lo studio e l’organizzazione culturale sia per lo spettacolo dal vivo che per i beni culturali. Questi accordi permettono spesso di teorizzare quello che viene realizzato sul piano pratico attraverso la presenza presso le Facoltà di professionisti dello spettacolo. Un secondo tessuto di relazioni e interconnessione con strutture della formazione è costituito dal più volte citato accordo con gli istituti secondari (il circuito degli istituti Superiori) con i quali è attivo un circuito relazionale molto efficiente atto alla diffusione all’interno della scuola superiore del concetto di come, attraverso il vettore teatrale, diventino più comprensibili argomenti complessi sia sul piano tecnico che sul piano politico. Il modello che ci vede protagonisti di circa ottanta ore di lezione in un sistema costituito da circa 200 istituti scolastici associati per argomentazioni è interessante e ci permette di osservare le inclinazioni degli adolescenti e misurare la soglia di attenzione delle nuove generazioni. Il terzo perno per il quale arteven diviene raccordo tra istituzioni è certamente costituito dalla fitta relazione con la scuola elementare e gli istituti di primo grado (medie) con le quali il rapporto non è ovviamente convenzionato ma permette di inter scambiare informazioni e cogliere le esigenze del corpo insegnante che per noi è un vero e proprio stakeholder rispetto ai progetti scolastici. Numerosissimi gli incontri con gruppi di insegnanti con i quali vengono stabiliti obiettivi da raggiungere anche attraverso il supporto dei laboratori teatrali e l’assistenza agli istituti da quando il teatro è divenuto materia curriculare e al termine del ciclo di studi primari o secondari i ragazzi intendono rappresentare i propri lavori di studio. Vi sono poi rapporti convenzionati con le diverse Fondazioni esistenti sul territorio che normalmente hanno la gestione generale dello spazio e che con la nostra collaborazione elaborano le politiche richieste dai propri associati. Si tratta della Fondazione Salieri per il progetto dell’area sud del veronese, la Fondazione Schio Teatro per i teatri di Schio compreso il Civico che interpreta, per caratteristiche del proprio spazio, tutta l’area della contemporaneità sia veneta che nazionale; la Fondazione Città di Vicenza per il progetto di gestione e promozione del Teatro Comunale di Vicenza che sta per divenire il nuovo polo della danza nazionale e internazionale; l’associazione Nuova Scena con i quali operiamo in coordinamento per la gestione del teatro di Piove di Sacco; la Fondazione Santa Cecilia di Portogruaro per la ideazione e realizzazione del progetto per il teatro Russolo che è stato uno dei primi esempi di spazio multidisciplinare; con la Fondazione Dolomiti per i progetti legati al Teatro Comunale di Belluno che rischia un isolamento programmatico anche per la sua distanza dai grandi centri e collocazione in una città di montagna con pochi residenti. Il nostro sistema interloquisce anche con soggetti territoriali residenti quali le diverse associazioni musicali o pro loco che mettono a disposizione forza lavoro per la gestione dei teatri ormai privi di personale fisso quasi in tutto il veneto (infatti arteven deve provvedere alla assunzione e messa in regola di moltissimo personale attraverso accordi con associazioni locali che garantiscono la regolarità delle assunzioni). In tre casi si è ritenuto più “robusto” stipulare protocolli di intenti pluriennali come tra Arteven e il Teatro Stabile del Veneto per assecondare la dismissione di alcuni teatri del territorio gestiti direttamente senza un progetto e coordinare le produzioni sul territorio affinché le idee culturali e le dimensioni tecniche delle produzioni possano essere ospitate nei piccoli e medi teatri veneti; una seconda convenzione, dal momento in cui nel 2015 si è attivata la disciplina musicale, è stata stipulata con la maggiore orchestra veneta ovvero Fondazione Orchestra di Padova e del Veneto con la quale il progetto di diffusione produttivo ha tenuto conto delle possibilità economiche del territorio e le capienze dei teatri. Con il Centro La Piccionaia è stato stipulato un accordo che permette una sintonia di iniziative sul teatro per l’infanzia coordinato in collaborazione; con Fondazione AIDA sarà sostenuto il progetto di teatro per ragazzi di Verona. L’ultima convenzione è stata stipulata con Circo e Dintorni per la diffusione del circo contemporaneo. La stipula di convenzioni e protocolli sta divenendo ormai un modus operandi che permette serenità di rapporti, collaborazioni sostanziali che porteranno beneficio a tutto il sistema culturale territoriale e un arricchimento relazionale importantissimo. Vale solo la pena accennare che con tutti gli Enti Locali con i quali arteven opera esiste un accordo associativo e che l’assemblea annuale è un momento di scambio assolutamente necessario e unico in una regione frammentata come il veneto. L’assemblea inoltre è sovrana e decide, attraverso la nomina del CDA, le linee generali del progetto.

    1. Sviluppo, creazione e partecipazione a reti nazionali e internazionali

    Arteven parteciperà ad una serie di reti che val la pena dividere tra le reti strutturate per sostenere, ottimizzare l’organizzazione e distribuzione degli spettacoli o dei progetti e quelle di natura politica associativa. Quest’ultima si può sintetizzare in ARTI (acronimo di Associazione Reti Teatrali Italiane) che si occupa delle politiche associative delle reti teatrali ovvero dei Circuiti mono o multi disciplinari riconosciuti dal MIBAC che ha aumentato il numero di soggetti regionali che si occupano di diffusione culturale dello spettacolo dal vivo nelle diverse discipline. L’associazione ha mutato forma e sigla anche per l’aumento sostanzioso del numero dei soggetti partecipanti aggiunti rispetto ai primi componenti e fondatori della rete (le nuove regioni che hanno aderito sono: Basilicata, Abruzzo, Emilia Romagna e Lombardia). La rete si occupa delle politiche associative e si relaziona con il settore esterno per la soluzione dei problemi di natura tecnica, fiscale essenzialmente e alcuni soggetti si relazionano ulteriormente su progetti specifici (NID, Anticorpi EXP ecc..) che tra l’altro coinvolgono anche soggetti al di fuori dell’ambito associativo. Arteven opererà su altre reti realizzate su progetti specifici. La più sostanziosa per numero di soggetti aderenti è certamente quella tra Istituti secondari di primo e secondo grado (ex medie inferiori e medie superiori). L’adesione avverrà attraverso il nostro sito che vuole promuovere il “mezzo teatrale” all’interno della scuola quale vettore ideale per l’approfondimento di tematiche legate ai grandi autori, scienziati, scrittori ecc… questa rete è costituita da circa 200 istituti che ruotano a seconda del campo di interesse. L’acquisizione del tema e della lezione avviene attraverso un format sul sito internet e vengono attivati circa ottanta istituti per anno solare così da realizzare una rotazione completa nel triennio con qualche istituto che ospita anche più di una lezione. Opereremo affinché resti attiva reteventi, una rete di teatri attiva per aree provinciali. Questa rete potrebbe ospitare da 40 a 50 performance in un tempo stretto costituendo anche un ottimo rapporto tra turismo e cultura poiché verranno coinvolti siti architettonicamente apprezzabili. Nell’area di Vicenza e in collaborazione con la Regione Veneto verrà sostenuto il progetto TeatriVIVI che coinvolge nove Amministrazioni locali per undici teatri: Schio con il Teatro Civico e Astra, Thiene con il Teatro Comunale, Arzignano con il teatro Mattarello, Montecchio Maggiore con il teatro S. Antonio e San Pietro, Noventa Vicentina con il Teatro Modernissimo, Lonigo con il Teatro Comunale (unico teatro non aderente a Arteven), Teatro Comunale di Vicenza e Bassano del Grappa con il Teatro Remondini. Gli spettatori possono costruire il proprio abbonamento “viaggiando” di teatro in teatro su alcuni spettacoli mentre per tutti gli altri possono ottenere un buono sconto o il miglior posto al miglior prezzo. TeatriVIVI inoltre si occupa di sostenere le idee di nuove forme di sostegno alla vendita degli spettacoli anche attraverso il marketing e la circolazione di materiali mediatici in tutti i teatri. La rete coinvolge migliaia di spettatori. Una attenta programmazione concertata con i direttori artistici premette di non accavallare proposte e tentare, nel limite delle possibilità temporali, di costruire un progetto di programmazione che varia dalla danza internazionale, al teatro contemporaneo e dalla prosa classica al circo. La necessità di operare nel circo contemporaneo ci farà conoscere nuovi artisti e nuovi produttori di questa antica arte con Open Circus o Circo e Dintorni. E’ necessario per il circuito multidisciplinare aderire a tutte le iniziative che si occupano di promozione e formazione del pubblico per il circo contemporaneo avendo in prospettiva il rinforzo della disciplina circense.

    Massimo Zuin, Silvano Guarda, Irene Lissandrin, Pierangelo Molena.

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